Progetto Zerotondo - Assemini

QUANDO ISCRIVERE UN BAMBINO ALLA SCUOLA DELL’INFANZIA?

Lettera del Coordinamento Pedagogico Territoriale ai genitori dei bambini da zero a sei anni

I primi mille giorni di vita sono fondamentali per la salute psicofisica della bambina e del bambino, perché ciò che avviene in questo lasso di tempo pone le basi per lo sviluppo e la salute dell’intero arco della vita.

Le bambine e i bambini hanno i loro tempi che sono personali e possono essere diversi per ciascuno.
La nostra responsabilità in quanto figure educanti è quella di riconoscere e rispettare i ritmi favorendo l’individualità della bambina e del bambino nel proprio percorso evolutivo. In questo modo le bambine e l bambini potranno ricevere stimoli adeguati alla fase di sviluppo in linea con i propri bisogni.

Il nido rappresenta per la bambina e il bambino la garanzia per una cura del suo benessere psicofisico, dello sviluppo delle sue potenzialità affettive, sociali, motorie e cognitive. Uno degli obiettivi è proprio quello di mettere in evidenza le reali potenzialità racchiuse in ogni bambina e bambino. Il contesto del nido è ricco di stimoli adeguati sia per la fascia d’età sia per il tipo di esperienza, semplificata dal fatto che si lavora in piccoli gruppi.

Una fase di passaggio importante è rappresentata dalla sezione primavera che accoglie la fascia 24-36 mesi, in questo momento cruciale, infatti, si vanno a consolidare tutte quelle abilità che la bambina e il bambino ha acquisito.

Come rendersi conto quando è arrivato il momento per la bambina e il bambino di affrontare il passaggio dal nido alla scuola dell’infanzia?

Lo stare al nido nella fase 24-36 mesi consente alla bambina e al bambino di sperimentare e sperimentarsi in ruoli diversi, mettendosi in relazione con altri bambine e bambini con fasce d’età minori e sviluppando quindi un processo di cura verso il prossimo che è strettamente collegato con lo sviluppo dell’empatia.
L’ingresso in un nuovo contesto, senza aver rafforzato questo aspetto fondamentale impedisce alla bambina e al bambino la possibilità di sviluppare relazioni fra i pari più stabili, reciproche, cooperative, che sono autentiche anche a quest’età e in moltissimi casi assolutamente durature.

Perciò, come possiamo decidere? Il primo passo è fermarci sul bisogno reale della bambina e del bambino, mettendolo al centro e riflettendo insieme sugli aspetti relativi alle tappe evolutive effettivamente raggiunte.

Per esempio, ci si dovrebbe chiedere se la bambina e il bambino hanno effettivamente raggiunto un’autonomia su aspetti quali, semplificando, l’alimentazione, il controllo dei bisogni fisiologici, del proprio movimento in relazione a sé, agli altri e agli spazi, le relazioni sociali con i pari, il gioco come strumento di apprendimento, di manifestazione delle emozioni e, ancora, come strumento ludico.

Ricordiamoci che la percezione del tempo per la bambina e il bambino non è minimamente paragonabile a quella di un adulto. Una singola giornata al nido permette alla bambina e al bambino di fare esperienza, di apprendere, di consolidare tutto ciò che sta imparando e che continuerà ad imparare.

Per capire meglio a che punto si trova la bambina e il bambino e quale può essere il suo reale bisogno del momento, potete dialogare con l’educatrice del nido e/o con la maestra della scuola dell’infanzia e per un confronto generale sul passaggio dal nido alla scuola dell’infanzia, potete contattare il Coordinamento Pedagogico Territoriale – Progetto Zerotondo (e-mail: zerotondoassemini@agapesardegna.it, telefono 3201316189)

Per il Coordinamento Pedagogico Territoriale
Dott.ssa M.Bernardetta Cabras